Gianfranco Jacobellis: la sinossi del suo “A lezione di sogno”

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La chiave di lettura della nuova raccolta di Gianfranco Jacobellis è il filo onirico: quel tanto di inventività fantastica, di visionarietà che interviene sempre ad animare le situazioni, facendole levitare e caratterizzando in aerea leggerezza le presenze di persone e di paesaggi per virtù della poesia nel suo stesso farsi leggera. I luoghi sono prima sognati o intravisti nella visione che effettivamente documentabili, anche se reali. E questo vale anche per le presenze umane, rese diafane e lattiginose da uno schermo che, mentre le vela, nella loro improvvisa luminosità anche le rivela. Del resto tutto vive nella raccolta A lezione di sogno, in una intermittenza dominata da una direttrice intellettuale, in qualche modo evidente in una dichiarazione dell’autore: “nella vita ognuno può avvertire la necessità di trasformare la realtà e, per farlo, va (anche inconsapevolmente) a lezione di sogno. Il sogno è l’invisibile che ci vive dentro, coincide con l’anima. La vera rappresentazione di noi stessi.” A trascinare in alto le situazioni è dunque quel filo onirico con le sue immagini visionarie. Il giudizio è l’anima stessa della poesia, ma non in senso prettamente o propriamente etico, meno che mai moralistico, quanto piuttosto come cifra melodica: quella musicalità che è la scansione lieve dei versi, capace di prendere una coloritura più elegiaca nella vena più esistenziale che si manifesta per intermittenze tra salti visionari e ritorni di coscienza.

Gianfranco Jacobellis è nato a Pescara, ma è romano d’adozione. Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1960, Professore Associato di Cardiologia presso l’Università La Sapienza di Roma e già Medico della Camera dei Deputati, è alla sua quinta raccolta di poesie. Per le Edizioni del Leone ha pubblicato In un Sorso D’anima (1992), Tra Due Stelle (1996) e Andando per L’esistenza (2009), con la Biblioteca dei Leoni Entelechia (2015), Parusia (2016).

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